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  Climatologia

Analisi climatica di alcune località della Sicilia mediante l’utilizzo di semplici strumenti grafici e wavelet.

F.Colombo et al. 2016

Climate analysis of some places of Sicily using simple graphics tools and wavelet.

Keywords: wavelet, cambiamento climatico, strumenti grafici, Sicilia, temperature

Abstract

We analyse the temperature time series of 3 Sicilian weather stations, Messina, Trapani and Cozzo Spadaro, using special graphical tools and a powerful mathematics  instrument like the Wavelet Transform in order to better understand the climatic dynamics . This kind of analysis, if well used, can extract lots of climatic information starting from a simple signal like temperature. Due to its simplicity, also users with few mathematics or physics knowledge can use the graphic analysis, while the wavelet analysis require a medium to high scientific background. In the present work both the methodology are described. The need to go forward deeper in analysis, after the emerged considerations using the easier graphic analysis, require more robust mathematics instrument and tools like wavelet analysis. The results obtained shows the way the climate is changing in Sicily.

 

Vengono analizzate le serie storiche delle temperature delle stazioni meteorologiche di Messina, Trapani e Cozzo Spadaro, mediante l’utilizzo di particolari tecniche grafiche e potenti strumenti matematici, quale la trasformata Wavelet. Questi analisi, se ben utilizzate, permettono di estrarre un quantitativo di enorme di informazioni a partire dal semplice segnale. Per la loro semplicità, l’analisi grafica si presta ad essere utilizzata anche a utenti con scarse conoscenze fisico-matematiche, mentre l’analisi Wavelet richiede un background scientifico di livello medio-alto. Nel presente lavoro vengono descritte entrambe le metodologie di lavoro, di cui la seconda è diretta conseguenza delle considerazioni emerse utilizzando la più semplice e immediata analisi grafica. I risultati ottenuti sulle tre serie mostrano un importante “changepoint” nel 1987 anno di vera e propria “svolta climatica” determinata probabilmente da un forte episodio di El Nino.      

Introduzione

Un qualsiasi segnale climatico può essere interpretato come il risultato di interazioni tra processi fisici e dinamici che si manifestano su un’ampia gamma di scale spaziali e temporali. La scala dei processi coinvolti si estende nello spazio tra pochi metri e migliaia di chilometri e nel tempo tra poche ore e milioni di anni (Lau and Weng 1995). In particolare, l’analisi della serie storica delle temperature di una località, ben si presta a fornire informazioni sulle principali dinamiche climatiche e sui processi fisici coinvolti nel determinare l'evoluzione stessa del clima. Le serie termometriche ci consentono inoltre di comprendere lo stato di riscaldamento delle singole località rispetto al Global warming planetario e di mostrare in che modo tale riscaldamento procede. Nel presente lavoro, vengono analizzati i dati meteorologici di alcune località siciliane. In particolare sono state scelte tre stazioni del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica, sia per la lunghezza delle serie disponibili che per la continuità dei dati. Sulla scelta delle stazioni utilizzate si è tenuto conto anche dell’evoluzione antropica delle località, privilegiando quelle dove tale sviluppo è stato quasi-assente o comunque limitato  e quelle che non hanno subito nessuno o al massimo uno spostamento di sede nel corso degli anni considerati. Le stazioni scelte sono state quelle di Messina, Trapani e Cozzo Spadaro (SR) che per dislocazione geografica sono ben rappresentative dell’intera Sicilia, essendo poste ai vertici dell’isola. La serie presa in esame per effettuare analisi grafiche è quella di Cozzo Spadaro, in assoluto la più stabile e continua dal 1951 ad oggi. Per l’analisi wavelet si è presa in esame la serie delle temperature medie mensili tra il 1962 e il 2014, intervallo temporale in cui tutte e tre le serie risultano complete e non mostrano discontinuità .  

I dati

Le 3 stazioni scelte sono posizionate ai tre vertici della Sicilia (Fig.1), a poche centinaia di metri dalla linea costiera e rappresentano pertanto un buon indicatore medio del clima mediterraneo. Le serie storiche presenti iniziano nel 1951 per le stazioni di Cozzo Spadaro e Messina, mentre la stazione di Trapani ha iniziato le osservazioni nel 1961. Allo scopo di uniformare le serie, per effettuare l’analisi Wavelet si è scelto di prendere in considerazione il periodo temporale 1962-2014 in cui i dati di tutte e tre le stazioni sono presenti in maniera pressochè continua. Le tre stazioni, tutte del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica, hanno degli standard qualitativi elevati conformi ai requisiti del World Meteorologica Oragnizzation ed effettuano regolari osservazioni sinottiche ad intevalli di 3 ore. Inoltre le medesime stazioni non hanno mai subito spostamenti di sede essendo collocate in installazioni militari (Trapani e Cozzo Spadaro) e presso l’osservatorio meteorologico (Messina). Solo in quest’ultimo caso, gli effetti di antropizzazione non sono trascurabili, in quanto tutta l’area intorno l’osservatorio ha subito un’importante sviluppo urbanistico con conseguente “cementificazione”. Inoltre la strada su cui sorge l’osservatorio è diventata negli anni una delle arterie principali su cui si snoda un importante porzione del traffico veicolare urbano di Messina. Per effettuare l’analisi mediante Wavelet, si è scelto di prelevare i dati dalla piattaforma SCIA (Sistema nazionale per la raccolta, l'elaborazione e la diffusione di dati Climatici di Interesse Ambientale) realizzata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.), i cui dati risultano già sottoposti a test di omogeneizzazione ricorrendo al pacchetto software RHtestV3, basato sul penalized maximal t test (Wang et al. 2007) e il penalized maximal F test (Wang, 2008a). Per le analisi grafiche si è utilizzata la serie delle temperature giornaliere  delle ore 12 UTC prelevate dai messaggi SYNOP della banca dati dell’Aeronautica Militare.

Fig. 1 Posizione e coordinate geografice delle stazioni utilizzate per l'analisi

 

Analisi sui dati mediante semplici strumenti grafici

 

Dopo aver calcolato il valore medio della temperatura dei vari mesi dell’anno per l’intero periodo considerato, è stato determinato il trend lineare che per le tre località è risultato il seguente: 0,157 °C/decennio per Trapani a 0,255°C/decennio per Cozzo Spadaro e 0,304 °C/decennio per la stazione di Messina.

 

Trapani

Cozzo Spadaro

Messina

Trend °C/10 anni

+0,157

+0,255

+0,304

Riscaldamento Totale 1962-2014 °C

+0,81°C

1,32°C

1,58°C

  

E’ evidente che per le considerazioni fatte sopra per la stazione di Messina, su quest’ultimo dato bisogna tener conto di una componente di riscaldamento dovuto all’attività antropica e all’isola di calore urbana. Il passo successivo è stato quello di indagare meglio come tale riscaldamento si fosse manifestato nel corso dell’anno e pertanto i dati giornalieri della temperatura delle ore 12 UTC della stazione di Cozzo Spadaro, sono stati disposti in una matrice di 365 righe per 65 colonne e plottati assegnando un colore ad ogni temperatura. Tale rappresentazione delle temperature, le cui caratteristiche e modalità costruzione ed utilizzo erano già stati descritti in un mio precedente lavoro (F. Colombo 2001), mostra un’enorme serie di vantaggi, rispetto alla semplice rappresentazione Tempo-Temperatura.  

 

 

Fig.2 Matrice delle temperature giornaliere delle ore 12 UTC registrate presso la stazione di Cozzo Spadaro

Questo tipo di rappresentazione permette innanzi tutto, di evidenziare immediatamente l’aumento delle onde di calore, sia in numero assoluto che in durata dei singoli eventi, a partire dalla prima metà degli anni 80 e poi in maniera ancora più marcata dalla fine degli anni 90. Nel dettaglio dei mesi estivi si nota anche come tali eventi si “espandano” nel tempo, anticipando e ritardando il loro manifestarsi nel corso dell’anno.

 

Fig.3 Dettaglio delle temperature giornaliere (ore 12 UTC) per il solo periodo 1 maggio-31 ottobre

Ulteriori considerazioni si possono fare sulla lunghezza della stagione estiva. Analizzando le matrice nel solo periodo primaverile e in quello autunnale, è possibile tracciare una linea di separazione delle temperature che mostra un allungamento complessivo di circa 25 giorni, di cui la maggior parte (circa 15 giorni) si manifesta come anticipo della stagione calda e circa 10 giorni come ritardo dell’arrivo della stagione fredda.  

Fig. 4 Cozzo Spadaro dettaglio dell'anticipo stagionale primaverile

 

Fig. 5 Cozzo Spadaro dettaglio dell'allungamento della stagione estiva

Infine risulta interessante l’analisi del segnale che emerge in corrispondenza del periodo settembre – novembre 2014, una specie di alternanza caldo-freddo che si propaga come se fosse un onda. Un’analisi più approfondita dei dati registrati tra settembre e novembre 2014 ha permesso di appurare che, nonostante tale segnale sia presente in tutte le stazioni siciliane, in realtà non si tratta di un’anomalia termica quanto di un problema informatico presente nel data base e segnalato ai responsabili del servizio. 

 

L’analisi Wavelet

L’analisi Wavelet è un potente strumento matematico in grado di  fornire una rappresentazione tempo-frequenza di un qualsiasi segnale analizzato nel dominio del tempo (Percival e Valden, 2000). Nel caso di serie meteorologiche e climatologiche questo tipo di analisi risulta essere particolarmente apprezzata essendo in grado di estrarre informazioni preziose dal segnale. Rispetto per esempio alla semplice trasformata di Fourier, le Wavelet permettono di ritrovare non solo in valore di determinate frequenze presenti in una serie non stazionaria, ma di individuare anche l’intervallo di tempo in cui tali frequenze sono state presenti e predominanti. Tali raffinati strumenti sono stati utilizzati in diversi studi di climatologia e la letteratura scientifica e ricca di esempi in tal senso (Baliunas et al. 1997, Torrence e Compo 1998, Park e Mann 2000 etc). Nel presente lavoro di analisi è stata utilizzata la trasformata continua Wavelet – CWT.

La trasformata continua wavelet di una sequenza discreta Xn può essere descritta mediante una versione scalata e traslata di :

 

 dove l’asterisco (*) indica la complessa coniugata. Variando la scala s e traslando la wavelet lungo l’indice temporale localizzato  n, si piò costruire un immagine che mostra sia l’ampiezza dei segnali in rapporto alla scala, che come questa ampiezza cambia nel tempo (Torrence and Compo 1997) . Per approssimare la trasformata wavelet continua, la convoluzione (1) dovrebbe essere eseguita N volte per ciascuna scala, dove N è il numero dei punti della serie temporale (Kaiser 1994).

La funzione wavelet dovrebbe riflettere le caratteristiche del segnale analizzato. Per serie temporali con bruschi salti o gradini, bisognerebbe utilizzare delle funzioni “squadrate” tipo Harr, mentre per segnali che cambiano in maniera continua e senza bruschi salti bisognerebbe scegliere delle funzioni “sinusoide smorzata” tipo Morlet. Se si è interessati principalmente ad analizzare gli spettri di potenza wavelet, allora la scelta della funzione wavelet non è critica e qualsiasi funzione darà quantitativamente i medesimi risultati.

Per l’analisi delle temperature, la scelta della wavelet madre è ricaduta sulla funzione “Morlet” in grado di fittare bene con la sinusoide delle temperature.

Fig.7 Morlet mother wavelet

 

La prima operazione eseguita sui segnale delle 3 stazioni è stata la sua decomposizione  allo scopo di isolare e definire il trend presente. I risultati ottenuti sono descritti nelle figure seguenti:

 

 

 

 

 

La decomposizione del segnale al livello A4, ripropone gli stessi valori ottenuti mediante la semplice interpolazione lineare, ovvero un riscaldamento di circa 2°C per Messina, 1,5° per Cozzo Spadaro e circa 1° per Trapani. Inoltre tutte e tre le stazioni mostrano dei picchi in corrispondenza degli anni 1982, 1993 e 1998.

Per il calcolo dello spettro CWT delle tre serie, si è proceduto come segue: la prima operazione compiuta è stata la trasformazione della serie delle temperature in serie delle anomalie. Dal valore assoluto si è sottratto il valore medio per l’intero periodo. Questa operazione consente di eliminare la periodicità annuale, altrimenti troppo forte e predominante sulle altre frequenze. Ancora una volta i risultati sono mostrati nelle figure seguenti:

Fig. 8 Cozzo Spadaro: segnale delle anomalie medie mensili (alto), Spettro Continuo Wavelet e Spettro di potenza (dx)

La serie di Cozzo Spadaro evidenzia un lungo periodo iniziale (che poi vedremo essere comune anche alle altre serie) in cui sono presenti solo segnali con periodi compresi tra meno di un anno e 2 anni. Nel 1970 è presente un segnale il cui periodo inizialmente annuale tende poi ad allungarsi in maniera continua fino a divenire quasi biennale intorno al 1981. Dal 1982 sono presenti in maniera marcata due nuovi segnali: il primo con periodo di 2 anni tra il 1983 e il 1992, a cavallo della forte discontinuità presente nei medi estivi del 1987 e il secondo segnale con periodo medio di 5 anni che si estende tra il 1983 e il 2014. Anche in questo intervallo temporale è presente una discontinuità in corrispondenza dell’estate del 2003. Lo spettro wavelet di Cozzo Spadaro mostra anche un segnale significativo con periodo compreso tra 10 e 11 anni che si estende tra il 1980 e il 2014 (fuori figura).     

 

Fig. 9 Messina: segnale delle anomalie medie mensili (alto), Spettro Continuo Wavelet e Spettro di potenza (dx)

 

Anche nella CWT di Messina è presente un lungo periodo temporale in cui si ha la presenza quasi esclusiva si segnali con periodo inferiore ai 2 anni, che si estende tra il 1962 e il 1979. Nei primi anni ’80 si sviluppano sovrapponendosi, due segnali con periodo 2,5 anni e 4,5 anni. Il primo si sviluppa fino a metà degli anni 90 con uno shift di frequenza che alla fine diventa intorno a 1 anno e mezzo. Anche in questo caso il segnale si trova esattamente a cavallo della discontinuità marcata dell’estate 1987. Il secondo, dopo essersi stabilizzato con un periodo di 5 anni si propaga più o meno fino al 2010. Un terzo segnale, che si sviluppa a partire dal 1986 fino al 2012 mostra invece un periodo iniziale di poco più di 3 anni per arrivare dal 200° ad avere un periodo di 2 anni e mezzo. L’estate del 2003 è ancora ben evidente con una discontinuità evidenziata dal triangolo più piccolo.  La CWT di Messina non presenta segnali significativi con periodi maggiori di quelli evidenziati in figura.     

Fig. 10 Trapani: segnale delle anomalie medie mensili (alto), Spettro Continuo Wavelet e Spettro di potenza (dx)

 

L’analisi del segnale di quest’ultima stazione utilizzata di Trapani, ancora una volta evidenzia il primo ventennio in cui sono presenti solo segnali con periodi inferiori a 2 anni. A partire dal 1980 due segnali, uno molto più forte dell’altro si accavallano: il primo con periodo di 2,5 anni si estende più o meno fino al 1994 con uno shift marcato che porta il periodo ad accorciarsi a quasi 1,5 anni. Ancora una volta, al centro di questo segnale si trova la discontinuità del 1987. Il secondo segnale, inizia anch’esso nel 1980 e si propaga, accavallandosi ad altri più marcati, fino al 2014 e mostra uno shift in frequenza che passa da 4 anni a 5,5 per tornare poi nuovamente a 4,5 a fine periodo. Un terzo segnale è presente e si sviluppa tra il 1992  e il 2014 con periodo iniziale di 2,5 anni ed uno shift in frequenza che alla fine porta il periodo a 2 anni circa. E’ presente anche in questo spettro la discontinuità del 2003 indicata sempre con il triangolo piccolo. La CWT di Trapani, anche se non osservabile in figura, presenta un segnale molto forte con periodo di 11 anni tra il 1962 a il 2000. 

 

Discussione e conclusioni

 

L’utilizzo di semplici tools grafici e di specifiche strategie di elaborazione, permette di elaborare i dati meteorologici, ma più in generale i segnali fisici, in modo da poter estrarre da essi il massimo dell’informazione possibile. E’ evidente che da soli non sono in grado di fornire dati analitici e quantitativi. Rimangono comunque dei validi sistemi di analisi preliminari che consentono tuttavia di ottenere un rispettabile supporto alle teorie del riscaldamento globale. In particolare l’analisi grafica delle temperature ha un impatto visivo immediato è mette in evidenza alcuni aspetti specifici del riscaldamento in atto, quale ad esempio l’aumento del numero e della durata delle onde di calore estive, così come l’allungamento della stagione calda che in 65 anni ha visto una crescita di circa 25 giorni.

Ben diverso è l’approccio analitico mediante wavelet. Già l’analisi degli spettri CWT mette in evidenza alcune caratteristiche comuni a tutte e tre le stazioni, così come caratteristiche esclusive per ognuna delle tre. In particolare tutti gli spettri CWT delle serie analizzate, evidenziano un picco di potenza con periodo di poco inferiore all’anno, un secondo picco con periodo intorno ai 2 anni e mezzo ed infine un picco più marcato con periodo compreso tra 4 e 6 anni. Fino al 1980, tutte tre le serie analizzate mostrano la quasi totale assenza di segnali con periodo maggiore di 2 anni, mentre a partire dagli anni 1980-1981, gli spettri  evidenziano l’insorgere di segnali “nuovi” presenti in tutte tre le serie,  con periodo inizialmente di circa 2 anni e mezzo a cui si aggiunge a partire dal 1983 – 1984 un segnale molto forte e presente in tutte e tre le stazioni con periodo compreso tra 4 e 6 anni che si manifesta tra il 1984 fino al 2014. E’ come se fino al 1980 le dominanti climatiche avessero esclusivamente periodi non superiori ai 2 anni o superiori a 8 anni, mentre dal 1980 qualcosa cambia rapidamente. E’ inoltre presente e ben evidente in tutte tre le serie un punto di break, coincidente con l’estate del 1987 e individuato con il triangolo più grande, in cui i segnali mostrano un vero e proprio salto verso l’alto. E’ l’anno in cui maggiore è stato l’incremento termico rispetto agli anni passati. A tal proposito, se si riguarda la matrice delle temperature, si nota come proprio tale anno mostra un’espansione di alte temperature verso i mesi autunnali ed una aumento di macchie rosse, heat wave, nei mesi estivi.  Un altro break point è visibile in corrispondenza dell’anno 2003, l’anno della torrida estate killer. Nella matrice, in quest’ultimo caso, si può notare come l’estate abbia anticipato l’ingresso espandendo le alte temperature verso i mesi primaverili, ed allineando un’impressionante sequenza di giornate torride ed haet wave. Un’ulteriore considerazione va fatta riguardo ai segnali di lungo periodo presenti nelle serie di Trapani e Cozzo Spadaro  ed assente a Messina. Tali segnali potrebbero essere messi in relazione, vista la periodicità, con il ciclo delle macchie solari. In tal caso, assenza di tale segnale a Messina potrebbe essere spiegato pensando a una sorta di mascheramento causato dall’isola di calore urbana, i cui effetti risultano probabilmente superiori a quelli provocati dal ciclo solare. Infine, rispetto ai segnali presenti dagli anni 80 in poi con periodo compreso tra i 4 e i 6 anni, diverse ipotesi potrebbero essere prese in considerazione. Vista la periodicità del, confrontabile con la periodicità tipica di fenomeni tipo El Nino, si è cercata una relazione tra i picchi di riscaldamento emersi dalla decomposizione dei segnali e questo tipo di oscillazione. In effetti, gli anni 1982, 1993 e 1998 in cui sono presenti dei picchi,  sono anni in cui El Nino era attivo. Naturalmente non basta la coincidenza per poter trarre delle conclusioni. Al momento sono in corso ulteriori approfondimenti, per cercare correlazioni con le più importanti oscillazioni (NAO, ENSO etc) che potrebbero estendere la loro influenza al bacino del Mediterraneo.      

 

Fig.11 Andamento dell'Indice Southern Oscillation per la determinazione del Nino

Approfondimenti:  Climatic analysis of some places of Sicily using simple graphics tools and wavelet.

 

 

 

 

 

 

 

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